Costume e società

Asili nido: un valido aiuto per i neo-genitori

Asili nido un valido aiuto per i neo-genitori

Con l’accezione Asilo Nido si individuano tutte quelle strutture, pubbliche o private che siano, che si occupano a tempo pieno o parziale della gestione in toto dei neonati dai 3 a 36 mesi. Rappresentano un valido aiuto per quei neo-genitori che per questioni lavorative non possono provvedere direttamente ad accudire i bimbi.

Già perché oggi una famiglia media, per sopperire alle spese mensili, deve necessariamente possedere più di una fonte di reddito e quindi entrambi i genitori devono essere lavoratori attivi. Oppure, in un era sempre più a ragion dovuta pro-donna, la mamma ha la necessità di realizzarsi in ambito lavorativo e quindi esige di una struttura che possa accudire il proprio figlio con competenza e affidabilità.

Pro e contro nella scelta degli Asili Nido

La legge italiana garantisce per le mamme in attesa un periodo di astensione obbligatoria dal lavoro pari a 5 mesi; la mamma può scegliere quando usufruire di questi 5 mesi secondo le sue esigenze ed il suo stato di salute generale (può essere scelta la formula 2+3, cioè due mesi prima del parto e 3 dopo che questo sia avvenuto, oppure la formula inversa). A valle del congedo obbligatorio i genitori possono, se vogliono, usufruire di quello che viene chiamato congedo parentale per un totale di 10 mesi da suddividere tra madre e padre in particolari condizioni. E quando tutto ciò finisce e siamo costretti a tornare al lavoro ma non abbiamo la fortuna di vivere vicino ai tanto importanti nonni o peggio non sono più con noi, come possiamo fare?

Siamo “costretti” a scegliere di affidare i nostri figli agli Asili Nido con tanti dubbi e molte perplessità. Ma siamo certi che sia la scelta sbagliata? Oggi gli Asili Nido sono delle strutture all’interno del quali sono presenti degli educatori formati e addestrati per gestire e far crescere in serenità i nostri figli; nelle strutture, sempre al top, abbondano sia tanti giochi ludici e non che consentono ai nostri bimbi di crescere, assieme ai loro coetanei, stimolando la curiosità della conoscenza e migliorando l’interazione infantile che giova sia l’interazione e la costruzione del carattere che facilità i meno reattivi nel mettersi al passo dei più intraprendenti, anche solo per emulazione… e poi sono dotate di mense supervisionate e rispettose delle normative sempre più stringenti messe in campo dallo Stato Italiano per tutte quelle Società che decidono di erogare questa tipologia di servizi.

Quindi vi chiederete, qual è in contro di questa scelta? Purtroppo oggi il problema più gravoso verte sul costo della retta mensile che gli asili nido, sia pubblici ed in maggior luogo privati, esigono; altra problematica ricade nella distanza da coprire per accompagnare i bimbi all’asilo in quanto il numero limitato di asili con limitati posti fa si che la disponibilità per il nostro bimbo sia presso una struttura notevolmente distante sia da casa che dal posto di lavoro obbligandoci a barcamenarci nella gestione del bimbo, affinché si possa conciliare il tutto con i nostri impegni lavorativi.

Come recuperare le Spese per le rette degli Asili Nido

Come sopra detto il contro di una scelta di questo tipo ricade nel costo, non trascurabile, relativo alla retta da sostenere. Il costo, nel caso di Asili pubblici è legato ad un contributo che la famiglia in genere deve sostenere e che risulta funzione della propria DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) che evidenzia le condizioni economiche della famiglia e mediante la quale il Comune e/o la Regione di riferimento stabiliscono il contributo che la famiglia deve sostenere a completamento di quello stanziato dall’istituzione, per coprire il costo della retta del bimbo presso la struttura. Viceversa per l’ambito privato la retta è stabilita dalla struttura alla quale ci siamo rivolti e viene concordata direttamente con il cliente. In entrambi i casi lo Stato eroga un bonus come contribuito alla famiglia al quale può accedere il genitore mediante la presentazione di una domanda, corredata dalla DSU, da presentare all’INPS chiamata “Bonus Asilo Nido e supporto presso la propria abitazione” e che per il 2019 consta in un tetto di 1500 euro da suddividere in 11 mensilità. Attenzione perché in questi giorni il governo sta mettendo in campo delle azioni per rendere, solo a determinate famiglie in condizioni di reddito particolari, totalmente gratuito l’accesso all’asilo nido. Sarebbe un bel passo in avanti che sgraverebbe le già sovraccaricate famiglie italiane di un costo in molti casi troppo esoso e non sostenibile per molti.

Oltre a quanto sopra riportato, sia nel caso per il quale il contributo non risulta sufficiente a coprire il totale della retta da versare, sia se avete una DSU così alta da non rientrate all’interno dei requisiti previsti per l’erogazione del sopra indicato Bonus, le spese per le rette possono essere portate in detrazione dalle tasse; maggiori indicazioni potrete trovarle sul sito www.730precompilato.it, dove oltre alle spese per l’asilo nido sono elencate in maniera esaustiva ulteriori possibili detrazioni e deduzioni delle quali potete sicuramente beneficiare.

Certo, pensare al distacco che dobbiamo affrontare per aver optato di affidare il nostro bimbo alla struttura scelta non è cosa facile, soprattutto per le mamma che con i propri foglio stabilisce nei primi mesi di vita in contatto fisico ed un legame che li accompagnerà per tutta la vita, ma perché non beneficiarne se si configurano dei vantaggi sia per il bimbo che per i genitori in quanto facilitato nel rientrare prima al lavoro e per giunta, con un spesa limitata da sostenere?

Ciò porta indirettamente anche a smussare la pratica sempre purtroppo più diffusa, che porta a far si che si acuiscano dei conflitti in ambito lavorativo, in alcuni casi purtroppo anche con il datore di lavoro che vede nel genitore che si assenta a causa del figlio, una perdita per l’azienda non sempre colmabile.

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