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Considerazioni e consigli sulla coltivazione della pianta di pistacchio

Considerazioni e consigli sulla coltivazione della pianta di pistacchio

Si può coltivare la pianta di pistacchio anche alle nostre latitudini? E, se sì, come fare? La bontà del frutto del pistacchio e i suoi tanti impieghi in ambiti diversi – dalla pasticceria alle cure naturali e via di questo passo – potrebbero convincere molti a provare a coltivare il pistacchio tanto in maniera amatoriale, quanto in maniera professionale. In entrambi i casi ci sono una serie di considerazioni da fare, meglio se prima di impiantare un pistacchieto anche casalingo.

Considerazioni e consigli sulla coltivazione della pianta di pistacchio

Anche il pistacchio comune, infatti, non è propriamente una pianta autoctona delle nostre zone: vive bene in paesi come Iran, Turchia, Grecia, e cioè laddove il clima è mite e temperato e con poche escursioni termiche anche durante la stagione fredda.

Non è difficile capire così perché luoghi come Bronte, nel catanese, si siano rivelati un terreno fertile – è proprio il caso di dirlo – per la coltivazione del pistacchio: qui un clima particolarmente favorevole fa sì che la produzione di pistacchio sia quantitativamente consistente e qualitativamente valida, tanto che il prodotto finale – il famoso pistacchio di Bronte – è oggi riconosciuto come un’eccellenza del territorio e richiestissimo in ambito enogastronomico.

Quello coltivato in Sicilia è però pistacchio bianco, una delle tante varietà di pistacchio conosciute, tra tutte quella che meglio si adatta a sopravvivere appunto alle nostre condizioni climatiche. Ciò per dire che la prima cosa a cui fare attenzione quando si vuole dar vita a una coltivazione di pistacchio è la scelta della varietà giusta: se si vive nelle regioni del centro-nord, infatti, potrebbe essere indicato sceglierne una che meglio resista al freddo o che riesca a dar frutti anche a temperature più basse, dal momento che non è raro che la pianta di pistacchio riesca a sopravvivere bene anche a un clima più rigido ma è più difficile a queste condizioni che faccia frutti.

Una volta scelta la varietà, comunque, più che acquistare i semi – oggi, per altro, difficili da trovare sul mercato – si dovrebbe pensare ad acquistare una pianta di uno o due anni, meglio se già innestata dal momento che l’innesto in loco nella maggior parte dei casi non si dimostra funzionale.

Preparare il terreno è un altro passo fondamentale per assicurarsi la fruttificazione della pianta di pistacchio: è un albero che gradisce in particolar modo terreni ben drenati, con ph tra 6 e 8 e per questo può rivelarsi utile utilizzare prodotti a base di fosforo e potassio per concimare il vaso o il terreno in cui si intende impiantare il pistacchio. Anche la giusta potatura – in genere la cimatura a un metro – è indispensabile alla produzione di pistacchi, soprattutto se si opta per la coltivazione in vaso.

L’ultima considerazione importante riguarda il fatto che la produzione di pistacchi non solo richiede tempi lunghi – potrebbero servire fino a cinque anni per il primo raccolto – ma è soprattutto molto variabile di annata in annata: se a piena capacità un solo albero di pistacchio può produrre, infatti, fino a 20 o 25 chili di frutti, non è detto che questo avvenga ogni anno.

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