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In cosa consiste la bonifica del suolo contaminato

In cosa consiste la bonifica del suolo contaminato

La bonifica del suolo contaminato è un’operazione che consente di riqualificare terreni molto vasti tramite un insieme di passaggi ben precisi. Nel corso degli ultimi anni, il settore sta vivendo una fase di notevole evoluzione grazie a materiali dalle tecnologie sempre più avanzate. Il progresso tecnico sembra non avere alcuna sosta e i risultati dei lavori sono sempre più accurati. Cosa bisogna fare per rendere un’opera simile precisa e produttiva? Ecco cosa c’è da sapere a riguardo, in modo da limitare al minimo il problema relativo all’inquinamento dei terreni. Con pochi e semplici passaggi, diventa possibile ottimizzare i singoli processi e renderli adatti a qualsiasi contesto. Per facilitare ogni compito, ci si può affidare agli impianti di soil washing proposti nel link https://www.baioni.it/soil-washing/ e agire di conseguenza.

Cosa sapere sull’inquinamento del suolo

Prima di scoprire cosa sia la bonifica del suolo contaminato, è necessario sapere i termini di un fenomeno sempre più triste e difficile da controllare. La Fao ha diffuso statistiche a riguardo davvero molto preoccupante. Un terzo del suolo a livello globale è degradato e l’inquinamento cresce a dismisura. Ciò mette a serio repentaglio la salvaguardia ambientale e la salute della specie umana. Per fare in modo che un problema simile possa essere limitato, è essenziale puntare su sistemi produttivi sostenibili, capaci di tenere sotto controllo i terreni in seria difficoltà. Sono numerosi i fattori che possono mettere in crisi ogni sorta di terreno da coltivare e bisogna saperli monitorare con tutta la dovuta attenzione, evitando che piccoli inconvenienti possano tramutarsi in danni irreparabili. Un suolo inquinato viene così definito perché caratterizzato da una presenza cospicua di sostanze non compatibili con la sua coltivazione e crescita. Dagli elementi chimici a quelli radioattivi, sono numerosi i prodotti che dovrebbero essere rimossi alla radice, specie nei pressi dei corsi d’acqua e delle falde acquifere. Se non si interviene in maniera tempestiva, il rischio di andare incontro a vere e proprie catastrofi si fa concreto.

Quando la bonifica del suolo contaminato è essenziale

Nel caso in cui la situazione si faccia sempre più critica, è essenziale procedere alla bonifica del suolo inquinato. Si tratta di un insieme di procedure da portare avanti con tutta la dovuta attenzione. Ogni operazione serve a rimuovere ogni fonte di inquinamento all’interno di un terreno, nel sottosuolo o anche nelle acque a livello sotterraneo. L’obiettivo di un processo simile è fare in modo che la concentrazione delle sostanze tossiche venga ridotta al minimo, seguendo anche le regole del Testo Unico Ambientale, scaturito dal Decreto Legge 152 del 2006. Se la quantità di sostanze contaminanti supera una determinata soglia di rischio, il terreno deve essere bonificato in maniera automatica, in seguito a un’analisi approfondita.

Quali sostanze vanno rimosse durante la bonifica

Prima di eseguire la bonifica del suolo, va sempre ricordato che ogni forma di inquinamento è dovuta ad azioni incaute da parte degli esseri umani. Questi ultimi tendono a produrre una mole enorme di rifiuti e a smaltirla in maniera poco adeguata. Tutto ciò senza dimenticare l’utilizzo di medicinali e antibiotici per l’allevamento intensivo e gli insetticidi e i diserbanti nell’ambito agricolo. Di conseguenza, a poco a poco, il terreno produttivo viene contaminato da una serie infinita di metalli pesanti, dal rame al ferro, dal nichel all’arsenico, senza dimenticare cromo, piombo, mercurio, manganese, fluoro, iodio e tanti altri. Se si pensa agli inquinanti organici che si aggiungono, ossia le diossine, l’azoto e tanti altri tipi di sostanze patogene, ci si può rendere conto di quanto una bonifica del terreno contaminato sia un’operazione molto delicata, da condurre in porto seguendo sistemi predefiniti e con gli attrezzi giusti.

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