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Professione: chimico. Sì, ma cosa fa un chimico?

Cosa fa il chimico

Basta la definizione di chimico per rappresentare come colui che studia o insegna o esercita la scienza della chimica? Probabilmente è una definizione di “chimico” adatta al dizionario, ma non basta a capire quali sono effettivamente le competenze e le mansioni di un chimico nella quotidianità del suo laboratorio. Vediamo di fare un po’ di chiarezza.

Diversi tipi di chimici: branche e specializzazioni

I chimici sono quegli scienziati che studiano materiali e sostanze a livello atomico e molecolare, analizzando anche i modi in cui le sostanze interagiscono tra loro. Il chimico usa le sue conoscenze e il frutto delle sue analisi per sviluppare nuovi prodotti o migliorare le caratteristiche di quelli esistenti. Con una grossolana ma esemplificativa distinzione, possiamo dire che alcuni chimici e scienziati dei materiali lavorano nella ricerca di base, mentre altri lavorano nella ricerca applicata.
Nella ricerca di base si studiano le proprietà, la composizione e la struttura della materia; si sperimentano le combinazioni di elementi ei modi in cui tali elementi interagiscono tra loro.
Nella ricerca applicata, si studiano potenziali nuovi prodotti e modi per migliorare quelli esistenti.
I chimici possono essere suddivisi in varie categorie, a seconda del ramo specifico di cui si occupano, al tipo di ricerca che effettuano, ai materiali che analizzano.
Avremo così chimici analitici, organici, inorganici, fisici, teorici, di laboratorio. Ancora: chimici forensi, industriali, farmaceutici, tessili, agrari. Chimici specializzati nello studio di specifici materiali: ceramica, vetro, metallo, nanomateriali (sostanze estremamente piccole), polimeri naturali e sintetici, semiconduttori e altro.
Particolarmente affascinante, anche se a volte dimenticata o mal identificata, la figura del chimico forense. Colui che analizza i reperti rinvenuti sul luogo di un delitto al fine di risolvere un crimine. Già, e non si tratta solo di prove del DNA, ma anche di analisi per doping e rilevazione di sostanze, negli organismi e nell’ambiente, utili a indirizzare le indagini in un caso penale.

Dove lavora un chimico? L’ambiente e l’attrezzatura

Un chimico, qualsiasi sia il suo campo, e anche se i materiali da studiare vanno prelevati in ambienti diversi, prima o poi sposta il suo lavoro in un laboratorio, dove è raccolto tutto l’occorrente per svolgere le dovute analisi, su quanto è stato raccolto o ricevuto per analizzarlo: provette, crogioli, spatole, pinze, cannule, imbuti, mortaio, microscopio e una quantità di altre cose dai nomi astrusi per il profano. Tutto in perfetto ordine, grazie a molteplici scaffali organizzatissimi ed ergonomici piani di lavoro tipici degli arredi per laboratorio chimico ( https://www.aleph-tech.it/arredo-laboratorio/ ).
Ma oltre all’immagine stereotipata e antiquata del chimico tra alambicchi e provette, i chimici contemporanei utilizzano i computer, software complessi e un’ampia varietà di sofisticate strumentazioni di laboratorio per la creazioni di modelli tridimensionali, la simulazione e l’analisi sperimentale.

Non solo scoperte: l’insegnamento della scienza e le collaborazioni

Seguendo le tendenze dell’interdisciplinarità, in tempi moderni un numero crescente di chimici lavora in campi connessi, come biochimica e la geochimica. La maggior parte dei chimici e degli scienziati lavora inoltre come parte di una squadra. Il numero di progetti di ricerca scientifica che coinvolgono più discipline è in aumento ed è comune che chimici e scienziati dei materiali lavorino in team con altri scienziati, come biologi, fisici, informatici e ingegneri. Ad esempio, nella ricerca farmaceutica, i chimici possono collaborare con i biologi per sviluppare nuovi farmaci e con gli ingegneri per progettare modi per produrre in serie tali farmaci.
Il compito del chimico non si limita quindi allo studio e alla scoperta, ma comprende la pianificazione di una ricerca anche attraverso test inerenti e al modo corretto di eseguirli, alle giuste sostanze e condizioni che li rendano attendibili, nonché all’analisi delle probabilità statistiche e alla possibilità di interferenze.
Il chimico che lavora in team deve poter gestire la collaborazione con gli altri ricercatori, o anche assumere un ruolo motivazionale e di leadership. Infine, oltre a redigere protocolli e inventari di attrezzature e materiali analizzati, un chimico deve essere capace di esporre in modo chiaro i risultati delle proprie ricerche ai colleghi.
Inoltre, molte persone con un background formativo in campo scientifico e una laurea in chimica diventano insegnanti per la scuola media e media superiore; talvolta affiancando all’insegnamento, anche a livello universitario, la ricerca.

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