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Pulizia Termosifoni: perché e come farla per mantenerlo efficiente

Pulizia Termosifoni: perché e come farla per mantenerlo efficiente

Nell’immaginario collettivo, l’approssimarsi della stagione invernale si accompagna inesorabilmente al Natale ma in seconda battuta si accosta al tepore che viviamo nelle nostre case in contrapposizione al rigore che accompagna gli inverni corti e rigidi che stiamo vivendo negli ultimi anni.

Nella gran parte delle case il sistema di riscaldamento che la fa da padrone è quello costituito dal binomio caldaia (a gas, kerosene, pallet, ecc…) accoppiata con un sistema di distribuzione, previsto  all’interno del layout dell’appartamento che è costituito dal classico termosifone in ghisa, vecchia tipologia o ai più moderni in alluminio o leghe leggere che posseggono la caratteristica di bassa inerzia termica e quindi sono prediletti nella scelta perché raggiungono facilmente la temperatura di esercizio, oltre che per fattori estetici, dato che queste leghe risultano più facilmente modellabili rispetto alla ghisa.

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Quali sono le anomalie che si possono riscontrare?

Bisogna considerare che questa tipologia di riscaldamento prevede un impianto a circuito chiuso che manda costantemente l’acqua alla caldaia; questa provvede a riscaldarla fino alla temperatura impostata per re-inviarla all’interno dell’impianto e quindi nei termosifoni.

Questo impianto dovrebbe essere sempre in pressione e pieno d’acqua per evitare malfunzionamenti che potrebbero determinare, nel caso in cui all’interno dello stesso siano presenti delle bolle d’aria, dei colpi di ariete dovuti alla circolazione dell’acqua che incontrando dell’aria potrebbe generare delle onde di pressione quando la pompa di circolazione della caldaia mette in circolo l’acqua. Questa anomalia oltre a generare dei rumori anomali all’interno delle tubature, che in alcuni casi riusciamo anche a percepire, può indurre nei casi più gravi e ripetuti nel tempo anche a rotture delle tubazioni con tutti i costi annessi che una riparazione di questo tipo può determinare.

Inoltre la presenza di bolle d’aria all’interno del terminale determina un difforme riscaldamento dello stesso con una non omogene diffusione del calore; in questo caso sono riscontrabili nell’ambiente zone calde e zone fredde e questa anomalia  determinare una riduzione dell’efficienza dell’impianto perché a parità di energia consumata si produce meno calore.

Come eliminare questa anomalia?

Ogni autunno e comunque prima dell’avvio dell’impianto di riscaldamento si dovrebbe procedere con un manutenzione ordinaria dei termosifoni, tanto semplice da non richiedere il supporto di un tecnico specializzato che se ne occupi. Infatti, per eliminare le bolle di aria presenti bisogna semplicemente eseguire lo sfiato mediante delle valvole, dette appunto di sfiato, collocate in genere sul lato opposto della valvola termostatica di ogni elemento presente in casa.

L’unica precauzione da eseguire è quella di eseguire questa operazione quando l’impianto è spento e l’acqua è fredda o sia passata almeno un ora dalla sua disattivazione. Ciò per evitare di venire in contatto con acqua/aria calda che potrebbe ustionarci (bisogna considerare che in genere una caldaia riscalda l’acqua a circa 80°C).

Operazioni principali per eseguire lo sfiato

Per eseguire la manutenzione bisogna procurarsi una bacinella che ci possa servire per raccogliere l’acqua che spurga dalla valvola durante l’operazione di sfiato.

Si deve partire dall’elemento più vicino alla caldaia. Dopo aver posizionato la bacinella sotto la valvola bisogna procedere con l’apertura della stessa gradualmente fino a quando da questa non vediamo uscire dell’aria (in quel momento si ha la vera fase di spurgo) e poi dell’acqua. Il mio personale consiglio è quello di far scorrere anche un pò di acqua soprattutto se questa operazione non viene eseguita da anni. Vedrete che questa ha un colore rossastro effetto dei depositi dovuti alla ruggine che si può essere creata al suo interno.

Fatto ciò si procede subito alla chiusura della valvola e ad asciugare e pulire la stessa.

La medesima procedura va ripetuta in maniera del tutto analoga per ogni termosifone presente all’interno della casa.

Finita questa avete liberato i vostri elementi dalla presenza dell’aria che ne potrebbe inficiare il corretto funzionamento. Attenzione però, è fuoriuscito del liquido dall’impianto, quindi si è ridotta la normale pressione di funzionamento della rete che va rispristinata al valore di soglia previsto, pena il cattivo funzionamento dello stesso. E come fare?

Come riportare l’impianto in pressione

Basta semplicemente recarsi alla caldaia utilizzata per l’alimentazione del circuito che può essere semplicemente presente nell’appartamento se si tratta di impianto indipendente o nel locale caldaia dello stabile (per gli impianti centralizzati a tutto lo stabile la pressione si riporta automaticamente al valore di soglia). Sulla parte frontale della caldaia è presente un manometro (tipo orologio di forma circolare) che indica il valore della pressione dell’impianto (scala graduata in psi e bar) che risulta suddivisa con differenti colori che evidenziano i valori dei range di funzionamento ottimale ed il suo limite minimo e massimo.

Sicuramente dopo aver eseguito l’operazione di cui sopra la lancetta sarà posizionata sulla fascia inferiore al di sotto del limite ottimale di funzionamento, che potrebbe non far avviare il riscaldamento, nel caso questo valore si rilevasse estremamente basso. Per riportarlo al valore di soglia, si dovrebbe procedere con l’apertura della valvola di alimentazione dell’impianto generalmente posta nella parte inferiore della caldaia e che assume molto spesso la forma di un rubinetto. Aperta questa si carica di acqua l’impianto facendo innalzare contestualmente la pressione , verificabile mediante la lancetta sul manometro, fino a quando questa rientra all’interno del range di funzionamento ottimale. Attenzione, non bisogna spingersi oltre il valore di soglia superiore e sprofilare all’interno della scala graduata con la basse di colore rosso: in questo caso sarà presente una sovra-pressione che potrebbe determinare la rottura dei componenti dell’impianto con altissimi costi di manutenzione nel caso questi dovessero risultare rotti e quindi da sostituire. Dovesse verificarsi questa ipotesi, per ridurre il livello di pressione interna, basta aprire le valvole di sfiato di uno qualsiasi degli elementi per vedere abbassarsi la pressione all’interno del range ottimale di funzionamento.

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