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Quali sono i sintomi dell’artrite reumatoide

Quali sono i sintomi dell'artrite reumatoide

Spesso confondiamo le due patologie dell’artrite ed artrosi, poiché coinvolgono sempre le articolazioni del nostro corpo: ma è necessario prendere consapevolezza dei diversi sintomi di entrambe, per avere maggiore contezza anche dei possibili trattamenti e punti di contatto. In questo articolo vogliamo concentrarci in particolare sull’artrite reumatoide, un peculiare tipo di artrite che riguarda anche i più giovani – a differenza dell’artrosi, caratteristica della degenerazione dei tessuti dovuta a sfregamento, e comparsa prevalentemente in soggetti anziani. Ma nel frattempo, vuoi saperne di piú su cos’è e come si cura l’artite reumatoide? Leggi l’articolo dedicato sul sito di Villa Regina.

Artrite reumatoide: una patologia infiammatoria

Si tratta di una malattia che colpisce specificamente la membrana sinoviale delle articolazioni, dunque solo le articolazioni dette diartrodiali, dotate di una membrana sinoviale. In particolare, parliamo di mani, piedi, e altre articolazioni corporee. La peculiarità è che, trattandosi di una patologia estremamente infiammatoria, può giungere a coinvolgere anche altre zone del corpo, tra cui organi fondamentali come il polmone, l’occhio e la cute. Esistono due patologie estremanente rare di artrite reumatoide: il morbo di Felty, che colpisce i granulociti della milza; e la sindrome di Kaplan, che invece colpisce il polmone. Tuttavia, queste due condizioni non sono la norma. Infatti, in cosa consistono specificamente i sintomi dell’artrite reumatoide? Lo scopriamo nel dettaglio nel prossimo paragrafo.

Artrite reumatoide: sintomi e possibili terapie

Le articolazioni sofferenti normalmente sono caratterizzate da una cronica infiammazione, che rende molto doloroso il momento di riposo. In particolare, la rigidità caratterizza le ore del mattino, mentre la notte si assiste a dei veri e propri dolori articolari. Col tempo, la membrana sinoviale che ricopre le articolazioni può assottigliarsi tanto da sparire, lasciando l’articolazione scoperta nel suo sito. Questo provoca un contatto anche con l’osso, che diventa dolente e deformato a causa della pressione. L’artrite reumatoide di norma è dovuta a delle cause genetiche, infatti viene riscontrata familiarità con la patologia, e i soggetti con storia familiare di artrite possono sviluppare facilmente la malattia. Ma qual è la causa genetica dell’artrite? Sembra che alla base ci sia una compromissione del sistema immunitario da più fronti: danneggiamenti ai linfociti T e B, le cellule immunitarie prodotte dalla milza; ma anche espressione genetica del fattore reumatoide e specifici anticorpi che si scagliano in questo caso contro le proteine della membrana sinoviale.

Artrite reumatoide: la cura esiste?

Di solito, per effettuare uno screening e diagnosi dell’artrite reumatoide bisogna procedere con ecografia e RMN articolari, per evidenziare eventuali rigonfiamenti, anomalie morfologiche e ipertrofie. Poi si possono anche effettuare test extra articolari, come spirometrie polmonari e ecocardiogrammi per il cuore (nel caso di coinvolgimento di altri organi). Una volta accertata la diagnosi, bisogna procedere con la visita da uno specialista dell’artrite: il reumatologo. I farmaci che si adoperano in questi casi, purtroppo, sono sempre di natura aggressiva: immunosoppressori come methotrexate o leflunomide, che agiscono fermando il sistema immunitario che colpisce la cartilagine. A volte, nel caso di un progressivo deterioramento dei tessuti e di una patologia particolarmente aggressiva, si usano dei farmaci biologici o degli anticorpi monoclonali, utilizzati per fermare le interleuchine responsabili della segnalazione infiammatoria. L’uso di anticorpi monoclonali in questa patologia è all’avanguardia, come anche l’implementazione di farmaci biologici, in agenda per ottenere delle terapie allo stato dell’arte in merito a questa patologia, tanto diffusa quanto drammatica.

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