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Sai davvero tutto sul microchip per cani, quanto costa e come funziona?

Sai davvero tutto sul microchip per cani, quanto costa e come funziona

La Legge 14 agosto 1991, n.281 dispone in maniera obbligatoria di dotare il proprio cane di microchip. E’ un mezzo per identificare l’animale, per conoscere in modo veloce la sua provenienza ed il legittimo proprietario. Ma come funziona il microchip per cani e quanto costa? Andiamo per ordine.

Fino all’introduzione della legge in Italia i cani possedevano, in maniera del tutto spontanea, senza obbligo, una medaglietta con scritto il nome ed il numero di telefono del padrone. Era utile, in caso di smarrimento, per risalire al legittimo proprietario. L’arrivo di una nuova tecnologia, quella RFID, ha portato una gran novità

Come funziona il microchip per cani

I tag RFID sono disponibili in diverse forme. I microchip negli animali non devono trasmettere attivamente una gran mole di dati in modo continuo; contengono solo informazioni basiche (un numero di identificazione univoco per l’animale, il nome ed il numero di telefono del proprietario).

Questo tipo di tag, soprannominato tag RFID passivo , non ha batteria né fonte di alimentazione interna. Piuttosto si trova completamente inerte nell’animale, viene inoculato dal veterinario con una pistola-siringa, in attesa di essere letto. Una capsula da microchip ha all’incirca le dimensioni di un chicco di riso e incorpora diversi componenti per aiutarlo a fare il suo lavoro. Innanzitutto, il materiale di vetro che incapsula il dispositivo è biocompatibile.

Ciò significa che non è tossico e non danneggia il corpo dell’animale, quindi il tuo cane non subirà una reazione allergica al dispositivo dopo l’impianto. Alcune versioni del microchip includono anche un cappuccio in polimero di polipropilene per impedire al chip di muoversi una volta all’interno dell’animale. Il polimero funziona incoraggiando il tessuto connettivo e altri tipi di cellule a formarsi attorno alla capsula per mantenerla in posizione.

Sebbene la rimozione chirurgica del dispositivo sia difficile, i microchip non scadono o si consumano. All’interno della capsula troverai l’effettivo microchip di silicio che contiene le informazioni importanti, oltre a un condensatore di sintonia e una bobina di antenna . Il condensatore riceve energia e la invia al microchip

Le informazioni del microchip possono quindi essere raccolte attraverso l’antenna, che è una bobina di rame. Poiché non ha una fonte di alimentazione interna, un microchip come questo ha bisogno di un lettore o scanner (chiamato anche interrogatore ) per energizzarlo . Lo scanner è disponibile in qualsiasi ambulatorio di veterinaria, ecco perchè se trovate un cane abbandonato per strada basta portarlo in ambulatorio per leggere il chip con tutte le informazioni, sempre che lo possegga.

Spesso i produttori di microchip donano scanner ai rifugi per animali. Se impostato sulla frequenza corretta, lo scanner “interroga” il microchip rinvigorendo il condensatore con energia elettromagnetica. Quando eccitata, la capsula del microchip invia segnali radio allo scanner con il numero di identificazione. Lo scanner può quindi interpretare le onde radio e visualizzare il numero di identificazione su uno schermo LCD ( schermo a cristalli liquidi ). Ora che sappiamo come funziona il microchip, impareremo come questo chip viene impiantato in un animale domestico.

È doloroso per l’animale

No. La procedura non richiede nemmeno l’ anestesia (anche se alcuni veterinari usano un anestetico locale). L’animale non soffrirà affatto per l’impianto del microchip, inoculato in pochi secondi nella parte superiore del collo. Un veterinario usa un ago ipodermico per impiantare il microchip, motivo per cui il dolore che il cane sente è simile al dolore di una vaccinazione . E molti proprietari di animali domestici concordano sul fatto che i benefici di un microchip superano di gran lunga il disagio temporaneo durante l’impianto.

Quanto costa

l’inserimento del chip ha un prezzo che varia dai 40 agli 80 euro, a seconda del veterinario che lo immette. Potreste acquistare un cucciolo già dotato di microchip, in quel caso il veterinario deve soltanto cambiare i dati che si trovano all’interno del chip.

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