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Come viene manomesso il contachilometri?

Come viene manomesso il contachilometri?

Il mercato delle auto usate viene messo nuovamente a dura prova, questa volta per colpa della truffa dei chilometri scalati, che sembra coinvolgere non solo l’italia ma tantissimi altri paesi dell’Unione Europea, compresa la Germania, la Spagna, e la Francia. Questa truffa non è solo un grandissimo danno economico per i compratori ignari, ma anche un potenziale pericolo costantemente in agguato; andiamo a vedere più nel dettaglio di cosa si tratta.

Quando viene scalato il chilometraggio auto

Stando alle ricerche effettuate e alle denunce sporte alle forze dell’ordine, la stragrande maggioranza delle volte le vittime sono proprio le auto che vantano centinaia di migliaia di chilometri, presentandosi però ancora in buone condizioni, tanto da consentire la modifica del chilometraggio senza destare sospetti. Per quanto riguarda il modello, non esistono marche preferiti dai truffatori, bensì tecniche diverse adatte a manipolare il contachilometri di qualsiasi tipo di automobile. Le indagini hanno rivelato che i professionisti di questa truffa, al contrario di quanto si potrebbe inizialmente pensare, non sono i concessionari o i rivenditori di auto usate, bensì proprio i privati cittadini, che pur di riuscire a guadagnare di più dalla vendita della vecchia automobile, sono disposti a ricorrere a inganni di ogni genere, senza curarsi minimamente delle ripercussioni legali.

Come viene manomesso il contachilometri?

Come vi abbiamo accennato prima, la tecnica utilizzata per portare indietro il contachilometri varia da veicolo a veicolo. Per quanto riguarda le automobili più datate, che di conseguenza presentano il contachilometri analogico a tamburo, inserito direttamente nel cruscotto e protetto da una lastra di vetro, viene solitamente utilizzato un comunissimo cacciavite, che permette di far girare in senso antiorario la sottile corda che collega il contachilometri al differenziale anteriore, consentendo quindi di fare un vero e proprio ritorno al passato del chilometraggio.
La seconda tecnica è stata invece ideata per riuscire a manomettere persino le auto di nuova generazione, il cui conteggio dei chilometri è completamente digitale, ma non intoccabile. Prima di tutto i truffatori acquistano, tramite siti web illegali, appositi software da installare all’interno del computer per poter accedere all’interfaccia digitale interna dell’automobile, una sorta di centro di comando che tramite l’accesso permette di visualizzare e modificare ogni informazione riguardante l’automobile. Completata la procedura di installazione i malintenzionati procedono senza scrupoli alla connessione dell’auto avvalendosi della presa OBD al suo interno, e manipolando ogni parametro di loro gradimento, compreso il chilometraggio, che può tranquillamente essere portato indietro di decine di migliaia di chilometri, senza generare il minimo sospetto sulla visualizzazione digitale, che riinizierà il conteggio dei chilometri.

[Leggi anche il nostro approfondimento: Come risalire al proprietario di una targa?]

Evitare la truffa, alcuni consigli da seguire

Ora che abbiamo capito quali sono le tecniche utilizzate, e in che cosa realmente consistono, è lecito chiedersi anche come è possibile evitare di essere truffati nell’acquisto di un’automobile usata; depistare la truffa non è una cosa per niente semplice, i truffatori che operano sul chilometraggio delle macchine, sopratutto per quanto riguarda gli odometri digitali, sono figure esperte, e sanno come rendere il proprio intervento invisibile al prossimo acquirente, esistono solamente pochi indizi che ci danno la possibilità di scovare una potenziale truffa.
Il primo di questi sono i documenti, atti inequivocabili che difficilmente possono essere manomessi, prima di procedere all’acquisto verificate il libretto di circolazione, all’interno del quale dopo ogni revisione vengono segnati i chilometri registrati. Se per esempio la revisione risale a quattro anni fa, e il chilometraggio dell’auto è aumentato solo lievemente in questo arco di tempo, potrebbe essere l’indizio di una manomissione, indizio accentuato maggiormente se il venditore afferma che l’auto è stata usata in modo costante. L’ultima verifica a nostra disposizione è l’indagine tramite software; sono moltissime le aziende che per aiutare i compratori a tutelarsi da possibili truffe, hanno messo in commercio appositi software che permettono di controllare il registro di accesso al centro di comando elettronico dell’automobile. Questi software, proprio come quelli utilizzati dai truffatori, una volta collegati alla porta Obd svelano la data e l’ora precisa di ogni collegamento effettuato permettendo anche di visualizzare le azioni effettuate.

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